Vai al contenuto

Il magazine di Club Itaca Lecce

Vita di quartiere

Il Museo dei Bambini nel cuore di San Lazzaro

Spazi interattivi e laboratori che mettono al centro la creatività e il gioco come ponte di inclusione e valorizzazione delle abilità

di Redazione  |  29 Ottobre 2025

Lunedì 27 ottobre 2025 la redazione di Bizzarro.org ha avuto il piacere di incontrare Crina Dana Bordas e lo staff del Museo dei Bambini di Lecce, per conoscere più da vicino la storia, la missione e le attività di questo luogo speciale dedicato alla crescita e alla curiosità dei più piccoli.
L’incontro è stato un momento di dialogo e scoperta reciproca, in cui i soci hanno posto diverse domande sul progetto, sulla nascita del museo e sul legame con il quartiere San Lazzaro.

Lo staff del Museo dei Bambini ha accolto con entusiasmo l’occasione per raccontare la propria esperienza e condividere la visione che guida ogni attività: un apprendimento basato sul gioco, sulla libertà di esplorare e sul valore delle relazioni tra bambini, genitori e comunità.

Quando è nato il laboratorio del Museo dei Bambini? E perché si chiama proprio “Museo dei Bambini”?

Ci siamo trasferiti a Lecce dalla California lo scorso anno con le nostre figlie e abbiamo subito notato la mancanza di spazi scientifici e interattivi dedicati ai bambini. Così abbiamo deciso di creare un museo interattivo per bambini, dove l’apprendimento avviene attraverso il gioco. Al Museo dei Bambini ogni exhibit è aperto, senza istruzioni fisse: invita alla curiosità, alla creatività e all’esplorazione libera, senza risultati prestabiliti. Il nostro obiettivo è contribuire a far crescere bambini sicuri, resilienti e curiosi — piccoli pensatori che imparano facendo, sperimentando e scoprendo insieme alle loro famiglie.

In quale anno avete aperto il Museo dei Bambini? E perché proprio nel quartiere San Lazzaro?

Abbiamo inaugurato il museo nel marzo di quest’anno. Abbiamo scelto San Lazzaro perché è un quartiere a misura di famiglia: vicino, accogliente e pieno di vita di quartiere. Qui il gioco si mescola alla quotidianità, i bambini si conoscono per nome, e ogni strada ha lo spazio per respirare e crescere insieme ai nostri piccoli esploratori. San Lazzaro è stata la casa perfetta.

Che rapporto avete con il quartiere San Lazzaro?

Ci sentiamo profondamente legati ai nostri vicini. Abbiamo stretto amicizia con molte persone della nostra via: da Giuseppe, l’orologiaio accanto, a Paola di Aldemorisco, da Antonella del salone di parrucchiera — la cui figlia Sofia viene spesso a trovarci — fino a Sergio del bar all’angolo. Qui tutti si prendono cura gli uni degli altri. Le nostre figlie frequentano la scuola con molte famiglie del quartiere, e col tempo abbiamo imparato a conoscere le persone e i bambini di San Lazzaro non solo come visitatori del museo, ma come amici.

Quali domande vi pongono i genitori riguardo alle attività del Museo dei Bambini?

I genitori spesso ci chiedono come “funzionano” le attività — se esista un modo giusto di giocare o un obiettivo preciso da raggiungere. Spieghiamo che al Museo dei Bambini l’apprendimento non segue un percorso fisso: i nostri exhibit sono pensati per l’esplorazione libera, senza un unico risultato, ma con tanta curiosità, sperimentazione e scoperta attraverso il tentativo e l’errore.

Quale gioco o attività educativa viene svolta di più dai bambini all’interno del Museo dei Bambini? Perché?

Dipende molto dall’età. I nostri exhibit scientifici e le postazioni di problem solving sono i preferiti dai bambini più grandi — adorano sperimentare, costruire e collaborare. Queste attività favoriscono naturalmente il lavoro di squadra, la comunicazione e il pensiero creativo. Per i più piccoli, invece, la Yes Zone e la Stanza Sensoriale sono le più amate. Offrono uno spazio sicuro e stimolante per esplorare materiali, suoni e movimenti — perfetto per la curiosità iniziale e la scoperta delicata.

Ci sono dubbi o incertezze sul museo? Perché?

Alcuni genitori all’inizio sono un po’ incerti — il gioco guidato dal bambino può sembrare insolito, soprattutto quando non ci sono istruzioni o obiettivi fissi. Ma appena vedono i loro figli coinvolti, curiosi e felici di non voler più andar via, tutto acquista senso. Per alcune famiglie, abituate a lasciare i bambini alle attività, l’idea di esplorare e giocare insieme può sembrare strana. Eppure qui vediamo mamme e papà inginocchiarsi accanto ai loro figli, costruire, sperimentare e ridere insieme — ed è proprio quella connessione la parte più bella di tutte.

Che cosa significa per voi “salute mentale”?

Per noi la salute mentale è la fiducia nell’esplorare, nel fallire e nel riprovare. È sentirsi a proprio agio nel non sapere subito la risposta — ma avere fiducia di poterla scoprire. Vogliamo che i bambini imparino a pensare in modo indipendente, a risolvere problemi e a seguire la propria curiosità, senza che qualcuno dica loro cosa fare o come giocare.

Il Museo dei Bambini è adatto anche a bambini con disabilità?

Sì. Il nostro museo accoglie tutti i bambini. Dalla stanza sensoriale alle esperienze scientifiche interattive, ogni bambino può esplorare al proprio ritmo e nel proprio modo. La nostra Stanza Sensoriale offre uno spazio calmo e accogliente per chi ne ha bisogno. Abbiamo recentemente ospitato un gruppo di bambini autistici dell’associazione Amici di Nico, che ci hanno ricordato che non esiste un unico modo “giusto” di giocare — ma solo il loro modo.

In conclusione, il Museo dei Bambini si conferma come un luogo accogliente, inclusivo e profondamente legato al territorio.
Qui ogni bambino può esplorare liberamente, sperimentare, costruire e imparare attraverso il gioco, senza pressioni o obiettivi prestabiliti. È uno spazio dove la curiosità diventa conoscenza, l’errore diventa scoperta e la collaborazione tra grandi e piccoli si trasforma in un’esperienza di crescita condivisa.

Il museo non è solo un luogo di gioco, ma una vera e propria comunità, in cui famiglie, educatori e abitanti del quartiere si incontrano e si sostengono a vicenda.
È un posto dove la salute mentale dei bambini — e degli adulti — si nutre di fiducia, libertà e relazione, e dove ogni visitatore, indipendentemente dall’età o dalle abilità, trova uno spazio per sentirsi accolto, valorizzato e libero di essere se stesso.

In poche parole, il Museo dei Bambini è un piccolo mondo in cui si costruisce, giorno dopo giorno, una infanzia serena, curiosa e piena di meraviglia.

Un grazie speciale a Crina Dana Bordas e a tutto lo staff del Museo dei Bambini per la disponibilità, l’accoglienza e il tempo dedicato alla nostra intervista.

IMG_6911
IMG_6912
IMG_6913
IMG_6914
IMG_6915
IMG_6916
IMG_6917
IMG_6918
IMG_6919
IMG_6920
IMG_6921
IMG_6922
IMG_6927
IMG_6928
IMG_6930

Ultimi articoli

Pensieri

Quattro zampe e tanto amore da donare

Una vita insieme, con un amore immenso e profondo

5 Novembre 2025  |  Cinzia E Vittorio

Musica

L’Avversaria: Musica, Amore e Ferite Aperte

Cristiana Verardo trasforma la nostalgia in canzone

22 Ottobre 2025  |  Andrea Simona

Libri

Un giorno tutto è cambiato

Quando l'uomo diventa insetto: la crisi dell'identità e dell'alienazione di Franz Kafka

15 Ottobre 2025  |  Rosa

Progetto Itaca Lecce ODV
Via F. Casotti 23, 73100 Lecce
C.F. 93136330755

Facebook Instagram Reply

Privacy  | 

  • Vita di quartiere
  • Pensieri
  • Tarocchi
  • Vita di Club
  • Musica
  • Libri
  • Cinema
  • Cronache di Itaca
  • Vita di quartiere
  • Pensieri
  • Tarocchi
  • Vita di Club
  • Musica
  • Libri
  • Cinema
  • Cronache di Itaca
  • Chi siamo
  • Eventi
  • Gallery
  • Sostieni il progetto
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Eventi
  • Gallery
  • Sostieni il progetto
  • Contatti