Questa canzone scritta da Simone Cristicchi parla di un uomo che si chiama Antonio che era chiuso da quarant’anni in un manicomio e prima di togliersi la vita scrive una lettera all’istituto, diretta alla sua amata Margherita la quale, come lui, soffriva di problemi legati alla salute mentale.
Commento e Analisi della canzone
L’ascolto di questa canzone mi fa riflettere che il manicomio è un inferno, anche se negli anni passati è sembrato l’unico modo per aiutare le persone con problemi di salute mentale a stare meglio. In realtà l’istituto era un modo per nascondere e isolare le persone con problemi psichici, rendendoli fragili e ai margini della società. Rinchiudere una persona in un manicomio, come è successo per esempio al personaggio Antonio della canzone di Simone Cristicchi, le toglie la possibilità di vivere nel mondo, pieno d’amore. Non sempre la società considera questo sentimento importante e lo trascura creando divisioni. Il bene e il male esistono e questo ci fa comprendere che il mondo non è sempre così giusto e bello.
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare ogni piccolo dolore
Simone Cristicchi
In un istituto psichiatrico, come cita Simone Cristicchi nella sua canzone, vedi solo delle figure bianche, per dimenticare ogni dolore.
Il bianco è purezza, che negli istituti è rappresentata dai dottori che dovrebbero al meglio supportare la persona a stare bene. Ma stare bene per chi soffre di disturbi psichici significa anche vivere come tutti gli altri una vita felice e spensierata, avendo sempre cura della propria salute mentale.
La pace interiore la si può trovare insieme all’altro guardando il cielo e sperando in un futuro migliore.