Di solito il 25 novembre si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne ma, secondo me, questa giornata dovrebbe essere ricordata sempre. Quando pensiamo alla violenza sulle donne vengono subito in mente i numerosi casi di femminicidio riportati dalla cronaca ma, senza arrivare a questi estremi, esistono numerosi tipi di violenza ai danni delle donne ugualmente gravissimi. Parlo di insulti, minacce, limitazioni alle libertà personali, gelosia eccessiva, aggressioni verbali anche per futili motivi fino ad arrivare alle vere e proprie botte, che a ben vedere sono tutti atteggiamenti che possono appunto sfociare nei femminicidi.
La mia storia
Purtroppo uno dei motivi per cui sono sensibile a questo argomento è che l’ho in parte vissuto sulla mia pelle. Moltissimi anni fa ero una ragazza e conobbi un uomo con cui intrapresi un fidanzamento. Lui all’inizio sembrava la persona più sensibile del mondo, ma solo dopo l’inizio della convivenza cominciò a manifestarsi il suo vero carattere che peggiorò dopo la nascita della bambina. Non voglio dire che andasse sempre tutto male, ma si alternavano periodi sereni a periodi di insulti, minacce di morte riferite a me e a nostra figlia, che all’epoca era molto piccola o momenti in cui diceva che avrebbe fatto sparire la bambina e non l’avrei rivista mai più. Per non parlare dei tradimenti, ammissibili tra l’altro solo da parte sua. Solo in un’occasione, per futili motivi, mi picchiò in maniera brutale e per farlo mi portò in campagna. Ancora oggi se parliamo dell’argomento mi dice che non sa quale santo lo abbia trattenuto dal buttarmi nel fiume lì vicino e non posso non pensare che sarei potuta finire in uno dei tanti fatti di cronaca.
Non posso non pensare che sarei potuta finire in uno dei tanti fatti di cronaca
Una giornata non basta per ricordare e prevenire
Il peggio è che questi uomini sono bravissimi a presentarsi come persone dolci e affettuose per poi avere col tempo questi atteggiamenti, magari all’inizio sporadici e lievi alternati a momenti di calma e normalità, e diventare sempre più violenti fino ad arrivare a conseguenze più estreme. Io per fortuna, dopo molti anni di questi alti e bassi, sono riuscita a parlane con mio padre e, minacciarlo di denuncia, è stato sufficiente per fare finire la questione. Ciò nonostante, i molti anni di sofferenza e paura mi hanno portato ad ammalarmi e ad affrontare un lungo percorso psicologico e psichiatrico. In conclusione mi sento di dire che, per quanto difficile, è importante riconoscere quei piccoli segnali che ci sono dall’inizio ma noi preferiamo non vedere.