La passione è fondamentale per costruire una carriera solida in pasticceria. Dopo tanti sacrifici, è gratificante vedere persone felici che lavorano con amore. Anche se la loro formazione iniziale è stata diversa, ciò che conta è seguire il cuore e avere passione per ciò che si fa. Per questo, ringrazio Dio per la possibilità che questa coppia di sposi ha avuto di realizzare il loro sogno.
Ci racconti la storia della vostra attività? Da dove nasce la passione per la pasticceria?
La passione per la pasticceria è nata tra me e mio marito diciotto anni fa. Entrambi avevamo intrapreso studi diversi: mio marito ha studiato veterinaria e io economia del turismo. Ma quando ci siamo fidanzati, abbiamo deciso di seguire il nostro cuore e di avviare un’attività insieme. Così abbiamo aperto un piccolo laboratorio di pasticceria, specializzandoci nella produzione di dolci al taglio e monoporzione, oltre a biscotti, confetture e marmellate. La voce si è diffusa tra amici e conoscenti, e col tempo siamo passati dal laboratorio a un vero e proprio negozio, dopo circa dieci anni. Non abbiamo mai fatto pubblicità, tranne un piccolo sito web. Noi ci concentriamo sulla produzione artigianale e sull’utilizzo di materie prime di alta qualità. Ogni dolce è realizzato con amore e presentato con cura. Abbiamo in mente un progetto di crescita che continuerà a puntare sull’artigianalità e sulla qualità. A breve riceveremo un premio per la nostra attività nella Regione Puglia.
Questa passione per la pasticceria ce l’avevamo già da piccoli, quando preparavamo dolci in casa con le ricette di famiglia. Il nome “Aldemorisco” deriva dal cognome di mio marito e risale all’epoca tra il 1800 e il 1900, con il prefisso spagnolo “Alde”. La nostra ispirazione arriva anche da un antico libro di cucina, Il Talismano della felicità, che conteneva ricette molto complesse.
Da quanti anni siete nel quartiere San Lazzaro?
Siamo nel quartiere San Lazzaro da otto anni. Il nostro laboratorio si trovava in zona Ludovico Ariosto, mentre il punto vendita è nel quartiere San Lazzaro.
Siete affezionati a qualche personaggio in particolare?
C’è una signora che ci colpisce sempre: è allegra, tenera ed elegante, con un ombrellino, ma non sappiamo chi sia.
Quale prodotto viene richiesto maggiormente?
Il prodotto più richiesto è il “Veliero al cioccolato”, che diciotto anni fa abbiamo introdotto come uno dei primi soufflé al cioccolato. Inoltre, il “Bianco Mangiare”, un budino alle mandorle ispirato ai ricettari di famiglia, è sempre molto apprezzato.
Conoscevate Progetto Itaca Lecce?
Conosco l’associazione Club Itaca Lecce da diversi anni, e per questo motivo ho deciso di collaborare con voi, offrendo la mia disponibilità.
Cos’è per lei la salute mentale?
La salute mentale è qualcosa che dovrebbe essere sempre tutelata e coltivata. È importante prendersene cura quotidianamente.
Come ha visto cambiare il quartiere San Lazzaro di Lecce?
Ogni quartiere ha una sua anima. Quando ero piccola, uscivo in via Orsini del Balzo, dove c’era la pasticceria bar Tripoli, che oggi non esiste più. Una delle specialità che mi ricordo sono i “dolcetti della sposa”, fatti di pasta di mandorla, con liquore Strega e una ciliegina sopra. Avrei voluto che qualcuno mi insegnasse a prepararli.
La vita è davvero bella quando si ha una passione così forte. Se fossi al loro posto, farei di tutto per realizzare il mio sogno, anche perché sono una golosa di dolci e non riesco a resistere. Sentire quei sapori particolari, pur con moderazione, rianima il cuore, senza esagerare per non incorrere in problemi di salute come il diabete.