Per la rubrica di Vita del Quartiere abbiamo intervistato il maestro Franco Franchini, titolare dell’omonima pasticceria che dal 1963 delizia il quartiere San Lazzaro e la città di Lecce con le sue prelibatezze.
Ci racconti la storia della sua pasticceria?
La mia pasticceria è nata nel 1963 all’interno di una stanza piccola e lavoravo io con un ragazzino, poi man mano si è ingrandita l’attività. Così hanno costruito di fronte ed ho acquistato il negozio. Pian piano il lavoro è aumentato e di conseguenza la squadra è diventata di dodici operai. Siamo andati avanti così lavorando sempre e crescendo sempre di più con le innovazioni.
Che rapporto ha con il quartiere?
Ho un bel rapporto col quartiere, con tutti e siamo sempre andati tutti d’accordo, non ci sono stati mai litigi finora.
Come ha visto cambiare il quartiere in questi anni?
Il quartiere dal 1963 fino ad oggi è cambiato. Da quando ho aperto era molto conosciuto, lo chiamavano “Parioli di Lecce” adesso si è ingrandito ed è diventato molto più grande.
Cosa l’ha spinta ad investire proprio qui la sua attività?
La forza che mi ha spinto per la creazione di questa attività di pasticceria è stata la passione ereditata da mio padre. Ho sempre fatto questo lavoro, sono anche andato a lavorare fuori in Emilia Romagna e quando sono tornato ho aperto la pasticceria. Tutto questo accadeva nel 1963.
Quali personaggi illustri del quartiere ha avuto modo di conoscere?
L’industria di caffè del signor Quarta in principio era una industria di bevande, successivamente hanno creato questa industria di caffè che è conosciuta in tutta Italia.
Pensa che la nostra iniziativa (inteso il blog del quartiere) possa aiutare il quartiere e i cittadini a valorizzare le proprie attività e le proprie ambizioni per il futuro?
Io penso di sì, con queste nuove innovazioni deve farsi conoscere, anche se è già conosciuto ma non è mai troppo.
Può raccontarci qualche notizia storica del quartiere?
Quando ho aperto era un quartiere In e mi ricordo che tra i clienti abituali c’erano la signora Scagliarini che abitava in questa zona e aveva un negozio, la mamma del signor Petrachi che era un notaio molto conosciuto e anche diversi assessori dell’epoca. Poi c’era un signore dal nome Ronzino che tutti conoscevano nel territorio leccese e che fumava talmente tanto che accendeva la nuova sigaretta con quella che stava terminando. La mia pasticceria è stata un ritrovo dopo la messa della domenica mattina, tutti passavano da qui. La salumeria Renna dal 1945 è molto attiva e stava prima di me e c’era anche una bella macelleria. Poi il cinema Santa Lucia, l’ho visto da ragazzino quando lo hanno costruito e dopo molto tempo, quando sono arrivato alla mia vecchiaia, lo hanno demolito. Il cinema Santa Lucia portava tanta clientela ed ogni anno c’era il Festival del Cinema. Anche la chiesa di San Lazzaro portava tanta gente, era molto frequentata, sempre pienissima.
Lei è un personaggio molto apprezzato a Lecce, quanto è orgoglioso di questo riconoscimento?
Mi fa piacere perché c’è sempre stato un bel rapporto con la clientela, io ho sempre pensato prima ai clienti e poi alle altre cose. Il cliente “ti da il pane” e mi piace proprio stare a contatto con i clienti. Da giovane ero sempre attaccato alla clientela.
Il vostro pezzo forte?
Una volta i dolci antichi… e noi ancora li facciamo, adesso ci siamo rinnovati. La cassata che faccio io è internazionale, l’ho creata io a modo mio. I siciliani l’hanno apprezzata, ad esempio, anche diversi personaggi famosi come Fiorello, Mango e Battiato. La nostra cassata è rivisitata, non identica a quella siciliana. Prima la chiamavo “cassata siciliana” e adesso “a modo mio”. Fiorello è venuto in incognito e abbiamo scoperto che era lui solo dopo una foto fatta fuori dalla pasticceria.
Lei fa anche spedizioni a livello nazionale?
Per Natale e Pasqua spediamo gli agnelli di pasta di mandorla e diverse varianti di dolciumi creati nel laboratorio sia a livello nazionale ed europeo.
Dalla conversazione avuta con il Signor Franchini è emerso un grosso spaccato di vita del quartiere con il quale la sua attività, molto fruttuosa, ha finito per identificarsi nel corso degli anni. La redazione ringrazia il Signor Franchini per aver raccontato la sua preziosa storia con tanta bontà e dolcezza verso di noi e verso i clienti.