Continuando il nostro viaggio nel quartiere San Lazzaro abbiamo intervistato Teresa Greco, proprietaria insieme al marito del panificio Arsieni. Il panificio è uno dei più antichi della città di Lecce. Ci delizia con il pane caldo ed altre prelibatezze, da 68 anni e non li dimostra.
Qual è la storia del panificio Arsieni?
La nostra è una lunga storia: prima c’era il nonno di mio marito, poi mio suocero e adesso ci siamo noi.
Come avete contribuito alla storia del quartiere San Lazzaro?
Siamo presenti nel quartiere da una cinquantina d’anni; adesso cerchiamo di continuare a portare avanti la storia della nostra famiglia e dell’attività.
Come è cambiato il quartiere negli anni?
Il quartiere è cambiato e adesso non stiamo tanto bene, specialmente con la creazione di questa nuova piazzetta, sono stati dei cambiamenti non proprio positivi da un lato. Ma in ugual modo, noi portiamo avanti l’attività e cerchiamo di dare il nostro meglio.
È cambiata la vita culturale e sociale del quartiere dopo la chiusura del cinema Santa Lucia? Ci racconti qualche aneddoto del quartiere…
Sì, prima c’era il cinema Santa Lucia, un luogo di intrattenimento e di ritrovo molto importante che si trovava qui vicino. Si trascorrevano delle belle serate con tanti spettacoli. Il quartiere è un po’ morto adesso.
Quali e quante farine usate in questo panificio? Usate grani antichi?
Farina bianca, farina 00, farina cereali, farina integrale e di semola; non usiamo grani antichi.
Quali sono le vostre specialità?
Le nostre specialità sono il pane ai cereali e specialità tipo dolci di pane e biscotti, ai cereali o con le mandorle tritate; o delle muffulette che sono dei biscotti alla marmellata che si facevano un tempo. Non sono molto dolci, ma grazie alla marmellata addolciscono il palato.
Conoscevi Progetto Itaca Lecce?
No, ne ho sentito parlare ma non lo conoscevo e poi non sono di Lecce, ne sono venuta a conoscenza grazie alla Mostra fotografica Ritratti di Quartiere.
Cos’è per te la salute mentale?
Per me la salute mentale è importante e parlarne mi commuove.
Ci racconti di qualche personaggio che è vissuto nel quartiere e che a modo suo ha fatto la storia…
C’era un personaggio che si chiamava Mario ed aveva problemi di salute mentale: attualmente non vive più qui, in passato percorreva la strada davanti alla chiesa e abitava con sua nonna, era balbuziente. Adesso sta in una struttura da tanti anni, lo ricordo perché sto da 30 anni qui.
Ci racconti in modo più approfondito della storia della vostra famiglia, perché i vostri nonni decisero di aprire proprio un panificio e soprattutto perché nel quartiere San Lazzaro?
Il signor Arsieni interviene: All’epoca fu iniziativa del nonno, poi sono subentrati mio zio e mio padre, poi sono entrato io. Questo è un lavoro pesante e impegnativo per via dell’orario perché iniziamo a lavorare dalle 2:00/2:30 di notte fino all’orario di pranzo e poi ritorniamo nel pomeriggio se c’è da fare, il nostro lavoro è molto pesante. Ci sono i pro e i contro come ogni lavoro. Un lato positivo è il contatto con il pubblico, molta gente viene qui apposta non solo per un panino, ma anche per scambiare qualche parola. In particolare, un’anziana passa spesso e volentieri semplicemente per parlare e sfogarsi. Un giorno mi ha proprio detto ‘’Voglio parlare perché sono sola e mi piace passare il tempo con voi.’’
Il pane è un alimento fondamentale per la vita dell’uomo, un cibo povero ma ricco di gusto. L’odore del pane appena fatto è inebriante e per realizzarlo ci vuole cura e passione, con orari mattinieri estenuanti.
Ringraziamo la signora Teresa Greco e suo marito per questa “infarinatura” di storia, di lavoro, passione e sapore. A questa intervista si sono prestati in maniera dolce e collaborativa.
“Adesso, cerchiamo di continuare a portare avanti la storia della nostra famiglia e dell’attività”