Diario/Intervista alle referenti del Progetto Prevenzione Scuola: Rosaria Quarta e Maria Domenica Battista.
Vorrei chiederti da quanti anni fai parte di Progetto Itaca lecce?
R: Faccio parte di Progetto Itaca da circa tre anni, sono impegnata in varie attività tra cui il Progetto scuola ed altri servizi, come Linea Ascolto e Famiglia a Famiglia. Ho seguito il corso di formazione della durata di due mesi nel mese di giugno a Milano e successivamente mi sono impegnata in altre attività.
Perché hai scelto di far parte di questa realtà? In particolare perché ti sei occupata del Progetto Scuola?
M: Ho scelto di far parte di questa associazione perché in famiglia un mio caro nipote vive una problematica abbastanza complessa, un disturbo bipolare. Da più di vent’anni sono a contatto con questo tipo di disturbo mentale; mi sono avvicinata a questa associazione dopo che lo aveva già fatto mia sorella, la madre di questo ragazzo, che si era già avvicinata con qualche anno di anticipo. Ho scelto di dedicarmi al Progetto Scuola perché sono una docente, era naturale interessarmi a questo settore e andare nelle scuole, parlare con i ragazzi e informare sui temi di salute mentale.
Che impressione hanno avuto i ragazzi quando si trattano temi di salute mentale?
M: I ragazzi sono molto informati, perché molti di loro vengono seguiti da psicoterapeuti, psicologi e forse anche da psichiatri, perché purtroppo questi disturbi mentali sono sempre più diffusi. C’è abbastanza informazione tra i giovani, soprattutto un problema che più li coinvolge è quello dell’ansia e della depressione.
È stato difficile parlare di malattie mentali che insorgono proprio durante l’adolescenza?
R: Non è stato difficile. I ragazzi sembrano inizialmente esenti da queste problematiche ma, parlando in maniera chiara e semplice, come viene fatto da psichiatri e psicologi clinici, l’attenzione viene catturata, perché si sentono coinvolti. Lo abbiamo potuto constatare dalle domande fatte agli specialisti e da come hanno risposto nei questionari. Inizialmente sembravano distratti ma poi abbiamo capito che sono tematiche molto vicine alla loro realtà.
Quanto è importante parlare di salute mentale nelle scuole?
M: Parlare di salute mentale nelle scuole è importantissimo, la percentuale di ragazzi che per paura e vergogna non hanno un rapporto di dialogo con i genitori e non si interfacciano con nessuno, se non in casi estremi, è molto alta. Neanche tra di loro esprimono le loro debolezze e grazie al Progetto Scuola hanno acquisito delle conoscenze ed in più diamo loro degli strumenti per potersi rivolgere in caso di necessità a qualcuno.
Sei entusiasta del lavoro svolto negli ultimi anni all’interno dell’associazione?
R: Chi fa parte di questa associazione è perché fortemente motivato e molti anche per motivazioni personali. Chiaro che, i traguardi che si raggiungono sono sempre un successo. Lo abbiamo dimostrato attraverso le manifestazioni che abbiamo organizzato, anche di promozione. La conoscenza sul territorio dell’associazione è un successo! Perché ad oggi non è molto conosciuta. Quando parli con le persone e ti dicono ‘’Conosco Progetto Itaca!’’ è per noi un successo, vuol dire che abbiamo lavorato bene.
M: Siamo usciti da tre anni di pandemia, l’associazione era giovane, era stata fondata da poco qui a Lecce. Questi anni di pandemia hanno bloccato il funzionamento, quando abbiamo ripreso nel 2020-21 abbiamo dovuto ricominciare. Questa realtà era molto conosciuta in alcuni ambienti ma completamente sconosciuta in altri. Si è dovuti partire da zero!
Quali sono i segnali di aiuto che si manifestano nell’adolescenza, che un genitore o un amico può cogliere per supportare la persona a non sentirsi abbandonata?
M: I segnali possono essere banali: comportamenti diversi, soprattutto nell’età scolastica il rifiuto di andare a scuola, o comportamenti di chiusura verso il prossimo, difficoltà nel relazionarsi con i coetanei, difficoltà nel mangiare, irascibilità, sono tanti piccoli segnali, possono essere legati allo sviluppo, ma tante volte nascondono problemi più grossi. I genitori è bene che capiscano questi piccoli segnali di allarme. Infatti, con il Progetto Scuola parliamo proprio di questo ai genitori di non sottovalutare qualsiasi tipo di manifestazione dei ragazzi. Il nostro compito è quello di prevenire. Se riusciamo ad intervenire il prima possibile, si aiuta ad affrontare l’insorgenza di un disturbo magari ad eliminarlo e a vivere meglio.
R: La prevenzione e l’informazione sono alla base della nostra azione, in modo che i ragazzi siano in grado di distinguere i disturbi legati all’età adolescenziale, che col tempo passano o si ridimensionano, dai disturbi dovuti a problematiche psichiche che vanno curate, diagnosticate prima di tutto e poi curate. I due tasselli importanti sono la diagnosi precoce e la cura efficace, purché il ragazzo possa riprendere il suo cammino, progetti e realizzare i suoi sogni, come tutti i ragazzi della sua età.
M: Per concludere, il nostro obiettivo è l’abbattimento dello stigma, perché anche i genitori e i ragazzi stessi, sono impauriti quando si parla di un disturbo mentale, la paura, la convinzione di essere anormale, la vergogna di andare da uno specialista. Il nostro obiettivo è proprio quello, di abbattere questi limiti.
Importante è aiutare a farsi curare e a vivere meglio!
COMMENTO
La realtà attuale è difficile per tutti, soprattutto quando si tratta di salute mentale. Personalmente ho avuto dei problemi, in età adolescenziale tra i banchi di scuola, nella mia ex classe c’erano i bulli. Dalla mia esperienza posso dire a gran voce che è stato difficile uscire da questo tunnel, metaforicamente è come se ritrovassi attorno a me dei chiodi arrugginiti che solo uno spazzino può buttar via, con la paura di pungersi. Ad esempio, a me è capitato, che alcuni compagni, che volevano aiutarmi, a loro volta venivano presi di mira. Proprio per questo, riesco a comprendere quello che succede nella testa di un ragazzo quando ha atteggiamenti strani. Grazie al supporto di uno psichiatra, chi soffre di disturbi psichici può liberarsi da tutti i pensieri negativi. Non è facile vivere con dei pensieri che ti offuscano il cervello, ti rendono debole e vulnerabile agli occhi degli altri. Ma per fortuna ci sono specialisti che ti sostengono e ti aiutano ad essere più forte soprattutto da episodi di bullismo causati da adolescenti senza pietà, che se ne approfittano delle persone più deboli. Credo fortemente che da una brutta esperienza di vita, fatta di sofferenza, rimarrà sempre una cicatrice, che il tempo non potrà cancellare, ma questo ricordo servirà in futuro ad aiutare tanti giovani in difficoltà. La mia vita adesso è tranquilla, da quando faccio parte di Club Itaca Lecce, svolgo tante attività: lavorare sul blog e sulla mostra fotografica attraverso il progetto Reach Out che mi piace davvero molto, giardinaggio, la creazione del calendario, gruppo lettura che fa apprezzare tanti generi letterari e aiuta a comunicare con gli altri con amore.
Credo fortemente che da una brutta esperienza di vita, fatta di sofferenza, rimarrà sempre una cicatrice, che il tempo non potrà cancellare, ma questo ricordo servirà in futuro ad aiutare tanti giovani in difficoltà.