ANNO 2002
GENERE: Romantico/Drammatico
DURATA FILM: 1 h e 30 m
REGISTA: Roberto Faenza
TRAMA
Sabina Spielrein, una ragazza di origine russa affetta da una grave forma di isteria, viene rinchiusa dalla famiglia in un manicomio al fine di essere curata. Guarirà con successo grazie a una nuova forma di terapia, introdotta da un giovane Carl Gustav Jung. Nel corso delle varie sedute di psicanalisi la giovane si innamora perdutamente dell’analista, e viceversa.
CONSIDERAZIONI FINALI
A Club Itaca Lecce una volta al mese si svolge il Cineforum. Un giorno di Aprile, nella stanza dedicata alle attività di svago, abbiamo visto il film ‘’Prendimi l’anima’’, proposto dal socio Sergio e tratto da una storia vera. Mi ha molto colpito la storia di questa ragazza di origine russa, rinchiusa in un manicomio da parte della famiglia per causa di nevrosi isterica e autolesionismo. La malattia durerà a lungo, ma grazie al supporto dello psichiatra Carl Gustav Jung e alle sue teorie, per l’epoca rivoluzionarie, riuscirà a guarire. I due intrecciano un rapporto sempre più stretto: Jung scopre di amarla perdutamente, ricambiato; e il loro amore supera lo stigma sulla salute mentale. Potrei concludere con una frase: “questo è il bello della vita, non si finisce mai di scoprire il sentimento dell’amore e potremmo dire che questo film mi ha fatto comprendere quanto i problemi psichiatrici di un tempo erano causa di emarginazione sociale. Le donne venivano chiuse nei manicomi perché considerate atipiche e diverse in confronto agli standard imposti dalla società”.
“Le donne venivano chiuse nei manicomi perché considerate atipiche e diverse in confronto agli standard imposti dalla società”.